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Urban Trekking a Giambellino-Lorenteggio

Case minime Lorenteggio
Lo leggi in 5 minuti

Una domenica pomeriggio decisi di esplorare il quartiere Lorenteggio-Giambellino. Conoscevo solo le casette finlandesi, per poi scoprire l’interessante varietà edilizia che contraddistingue il rione: le case minime e le casette finlandesi, nascoste dagli enormi edifici di architettura popolare.

Dove si trova Lorenteggio-Giambellino

Lorenteggio-Giambellino è un quartiere a ovest del centro città che ho deciso di esplorare una domenica pomeriggio. Ho percorso la circonvallazione fino all’incrocio con Via Lorenteggio, per poi perdermi tra i palazzi tra Viale Misurata e Via Bisceglie.

Per raggiungere il quartiere con i mezzi pubblici, puoi prendere il Tram 14 in direzione Lorenteggio oppure arrivarci dalle fermate delle Metro Inganni e Primaticcio.

Lo sviluppo del quartiere

Un passato agricolo

L’inizio di Via Lorenteggio, da Viale Misurata, ti dà subito un indizio sulla storia del quartiere: l’Oratorio di San Protaso ricorda infatti il passato agricolo della zona. Nel 1800 l’intera area era una borgata agricola con cascine e rogge, attraversata dal fiume Olona (scorreva sotto Piazza Napoli!). Di cascine se ne contavano quasi 10, tra cui Corba, Travaglia, Lorenteggio, l’Arzaga e la Cascinetta. Ne è rimasta solo una, Cascina Corba, ora un ristorante. Purtroppo, tutte le altre sono andate distrutte durante l’urbanizzazione di inizio ‘900; solo la toponomastica di quartiere ne preserva il ricordo. L’Antico Comune di Lorenteggio di Gabriele Pagani dedica alle cascine un capitolo interessante, con le foto dell’epoca e qualche storiella locale.

La prima urbanizzazione

La costruzione delle industrie e della ferrovia, con la stazione di San Cristoforo, diede il via alla prima fase di urbanizzazione. Il Quartiere IFACP Renzo e Mario Mina, ora Lorenteggio, un gruppo di case popolari tra Piazza Tirana, Via Lorenteggio, Via Inganni e Via Odazio, fu il primo nucleo abitativo del quartiere, quale prima identità ruotava proprio attorno all’industria. Costruito negli anni ’30 per far fronte all’emergenza abitativa, oggi versa in condizioni drammatiche. Il complesso, esteso su 6 isolati divisi in diagonale da Via Segneri, risente dell’influenza razionalista, sia nella disposizione degli edifici in stecche parallele che nelle facciate molto semplici, oltre che nell’utilizzo di materiali economici. Si tratta di una sessantina di edifici costituiti da alloggi minimi accessibili da ballatoi.

Gli anni della ligera

All’inizio del boom economico Lorenteggio, Giambellino e Inganni divennero terreno fertile per dare una risposta all’emergenza abitativa. Dopo la guerra infatti, diversi quartieri milanesi soffrivano della mancanza di alloggi economici per operai, impiegati e sfollati; basta dare un’occhiata ai reportage di Federico Patellani per rendersi conto della situazione drammatica che viveva la città.

Tra il 1950 e il 1955 i limiti del quartiere Lorenteggio-Giambellino vennero delineati da complessi a 5 piani, lungo Via Inganni e Via Forze Armate, cambiando per sempre l’aspetto del quartiere. Successivamente nacquero i quartieri Primaticcio, San Cristoforo e Corba.

Questi sono gli anni della ligera, la malavita milanese raccontata da Vallanzasca e dal Cerutti, abitanti del quartiere. La ligera non era un’organizzazione criminale strutturata, bensì gruppi di piccoli criminali, spesso in conflitto tra loro, che trovavano nell’illegalità un modo per sopravvivere. Lascerei raccontare l’atmosfera di quegli anni agli habitué dello storico bar Cerutti Gino qui.

Negli anni ’80 a causa della chiusura delle industrie, della massiccia immigrazione straniera, dell’aumento dei prezzi delle case e dell’abbandono delle residenze pubbliche il quartiere venne escluso dalle dinamiche della città.

Grazie alle molteplici associazioni culturali, politiche, religiose e sportive, la sperimentazione in campo sociale è tuttora ancora viva e si può scoprire tutto questo al Mercato e alla Biblioteca Lorenteggio. Il quartiere è in continua evoluzione: la Metro 4 passerà lungo Via Lorenteggio con le fermate Bolivar, Tolstoj, Frattini, Gelsomini, e Segneri, portando con sé diversi progetti di riqualificazione. Inoltre, sono previsti nuovi cantieri residenziali e pubblici, tra cui la Nuova Biblioteca Lorenteggio.

Cosa vedere a Giambellino-Lorenteggio

Il quartiere Giambellino-Lorenteggio, così come Inganni e Primaticcio, rappresentano una giustapposizione di diversi interventi, materiali e impianti urbani, che hanno reso il quartiere disomogeneo e interessantissimo. Ecco un breve elenco dei luoghi da non perdere:

  • Case minime
  • Casette finlandesi
  • Il Palazzotto
  • Oratorio di San Protaso
  • Mercato Rionale

Case minime e casette finlandesi

Come dicevo, ero andata al Giambellino per vedere queste casette finlandesi. Sono vere casette di legno con veranda spedite dalla Finlandia negli anni ’50, grazie ad una donazione di una ditta finlandese al Comune di Milano. Il modello finlandese lo ritroviamo anche in Via Palmanova e nel Quartiere Omero.

L’altra tipologia edilizia che ho trovato interessante sono “le case minime“. Nel 1953 iniziano i lavori di piccoli prefabbricati monofamiliari a schiera, di 2 piani, con giardino privato, ideati dall’architetto Arrigo Arrighetti. Ogni casa presenta cucina, soggiorno e bagno al piano terra e 2 camere al piano superiore. A inizio degli anni ’90 si pensò di abbatterle per costruire dei condomini; fortunatamente il comitato del quartiere si oppose.

Le casette finlandesi e le case minime si trovano nel Quartiere dei fiori, una zona completamente diversa dalle adiacenze di Via Lorenteggio e Via Giambellino. Ci si ritrova in un quartiere silenzioso e colorato, con casette a uno o due piani circondate dal verde delle siepi e dei giardini privati. Per trovarlo basta semplicemente seguire la prima via dal nome floreale da Via Lorenteggio: via delle Rose, delle Viole, dei Gelsomini.

Il Palazzotto

Il palazzo in mattoni rossi nascosto dalla pompa di benzina in Via Lorenteggio 251 era l’antica sede del Comune di Lorenteggio, soppresso a metà 1800 e inglobato in Corsico. L’edificio originario, una specie di costruzione militare, potrebbe risalire addirittura all’epoca romana. Nel tempo, la proprietà del Palazzotto è passato dalle mani di diverse famiglie nobiliari: dai Visconti ai Corio, ai Durini, fino ai Borasio. Ora è una struttura privata sottoposta a vincolo.

La chiesetta San Protaso

La Chiesetta San Protaso è probabilmente l’unico altro edificio antico, assieme al Palazzotto, sopravvissuto allo sviluppo urbanistico del quartiere. Costruita intorno all’anno Mille in piena campagna, era un punto di riferimento per i contadini che si riunivano per la messa della domenica. San Protaso era l’ottavo vescovo di Milano, sepolto nella basilica di San Vittore al Corpo.

Purtroppo ho sempre trovato l’oratorio chiuso, per cui non ho ancora potuto visitarlo. Fortunatamente il Comune ha installato un pannello informativo che descrive la struttura interna: un’aula rettangolare con abside, tetto a capanna e soffitto a cassettoni. Le aperture consistono nella porta, sormontata da una finestra tonda, e 3 feritoie ogivali. Infine, spero di poter presto ammirare gli affreschi interni. Il pannello dice che sono 3:

  • La Madonna del Divino Aiuto (fine del XVII sec)
  • Santa Caterina da Siena, tra le più antiche effigi milanesi della Santa (XV sec)
  • I resti di una Crocifissione attribuita alla scuola degli Zavattari (seconda metà del XV sec).

La chiesa ha resistito all’urbanizzazione solamente grazie alle proteste degli abitanti del quartiere. Ancora una volta, la voce del quartiere è riuscita a proteggere i simboli architettonici del rione.

Mercato Rionale

Il mercato di Via Lorenteggio 177 non è un semplice mercato comunale, ma uno spazio rigenerato che unisce commercio, cultura e responsabilità sociale. Infatti, oltre a fare la spesa o mangiare direttamente lì, è possibile partecipare agli eventi e conoscere le attività del laboratorio culturale, oltre a leggere e scambiare libri.

Conclusione

Giambellino-Lorenteggio è stata una vera scoperta: le casette finlandesi, le case minime, l’oratorio, il Palazzotto e il bellissimo mercato fanno del quartiere un’interessante meta per conoscere una parte della storia di Milano. Posto che alcune zone vivono ancora una situazione allarmante, la speranza è che, grazie ai fondi europei per la riqualificazione del quartiere, alla nuova linea della metro e alla costruzione della nuova Biblioteca Lorenteggio in Via Odazio, il quartiere possa fiorire nuovamente, preservando la sua identità storica e permettendo agli attuali abitanti di rimanervi.

Fonti citate in questo articolo:

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