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Ravenna: un tour insolito

Darsena Ravenna panorama
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Appena arrivata a Ravenna, Stefania è venuta a prendermi alla stazione. Avevo prenotato una stanza nel suo B&B e mi sono sentita davvero a casa. Con la proprietaria, ho percepito una bella sintonia sin da subito e la casa è il luogo ideale per esplorare Ravenna senza fretta. In sella ad una delle bici che Stefania mette a disposizione, ho scoperto il bellissimo centro storico di Ravenna, dove perdersi tra le vie è l’ideale per scoprirne la bellezza. Qui non condividerò i luoghi must-see ma qualche idea per un tour insolito di Ravenna.

Credo sia scontato dire che l’itinerario dei mosaici è assolutamente da fare! Tuttavia, non vorrei dare in pasto al Web l’ennesimo articolo sulle “10 cose da vedere a Ravenna”, quindi andiamo subito alle zone della città fuori dai classici tour!

Darsena

Un ragazzo aveva letto il mio viaggio pubblico su CouchSurfing e mi aveva consigliato di farci un giro; alla fine lui non l’ho mai conosciuto ma della Darsena sono rimasta entusiasta.

La zona della Darsena si trova tra il centro storico e il mare. Un tempo quartiere legato alle attività produttive del canale Candiano, costruito nel 1737, ora in continua evoluzione, tra architettura industriale e Street Art. Darsena in Città è il nome del programma di riqualificazione urbana iniziato negli anni ’90 teso a valorizzare la città come affaccio sul mare. Il porto commerciale infatti ha sempre avuto un ruolo importante nella storia della città: dal Medioevo, come importante porto fluviale all’epoca dell’industrializzazione, diventando un ampio complesso di aree commerciali e produttive.

Grazie al programma di riqualificazione e all’iniziativa privata, in un paio d’anni il panorama di quello che è la Darsena in Città è cambiato radicalmente. Da zona abbandonata, l’inizio di via Cavalcoli è una piacevole passeggiata tra bar, ristoranti, uffici e negozi. Personalmente, adoro le città portuali per la quiete che trasmettono i canali, i giochi di luci e riflessi creati dall’acqua e il profumo salmastro dell’aria. Ho ritrovato tutto questo in Darsena in città, oltre all’atmosfera europea di un luogo frequentato da tutti, a magnifici esempi di architettura industriale e alle interessanti opere di arte urbana.

Architettura industriale Darsena Ravenna

Percorrendo Via Cavalcoli, lungo il Candiano, troverai diversi esempi di architettura industriale: magazzini, mulini, fabbriche, silos e fornaci.

Mi sarebbe piaciuto visitare l’Area Industriale verso la fine del Candiano, purtroppo non ho trovato informazioni su tour o visite, se non della Darsena. Temo che non vi si possa accedere, per lo meno legalmente.

Sono quindi entrata nel quartiere da Via Pag per cercare la Street Art e ho scoperto per caso un edificio in stile fascista pazzesco! Si tratta del tiro a segno nazionale, questo qui a destra. L’istituzione è ancora attiva con un poligono e un’area dedicata al tiro con l’arco.

Le vie della Street Art

A Ravenna puoi ammirare più di 80 opere di Ericaeilcane, Invader, Jim Avignon, Millo, Basik ed altri. Sono partita proprio da Via Pag per tornare verso il centro, esplorando Via Gulli, via Trieste, Via Fiume e Via Umago.

Grazie all’iniziativa di Associazione Indastria è stato possibile invitare artisti da tutto il mondo per partecipare ad un interessante progetto di rigenerazione urbana. Ogni anno, da 6 edizioni, il Festival Street Art Subsidenze ha l’obiettivo di far rinascere le periferie e promuovere l’arte urbana. Durante il Festival, che si svolge a settembre, vengono realizzate nuove pareti, è possibile visitare la mostra dedicata alla Street Art presso Magazzeno Art Gallery e sfruttare le visite guidate ai murales con il supporto di Ravenna Incoming.

Personalmente, penso sia meritevole dare visibilità ad iniziative come queste, oltre al fatto che una città come Ravenna, conosciuta al mondo per il suo patrimonio bizantino, riesca a dialogare con l’arte urbana e a creare interesse turistico verso la propria periferia.

Bertinoro e la Torre dell’Ospitalità

Bertinoro è stata una tappa totalmente inaspettata. Appena tornata da un breve giro a Classe, Stefania mi chiese se mi andasse di fare un giro con i suoi amici. Ovviamente ho accettato subito!

Mi hanno portata tra Forlì e Cesena, nello splendido paesaggio delle colline romagnole, fino al borgo medievale di Bertinoro. Il borgo è noto per la sua terrazza panoramica “Il Balcone della Romagna“, la Rocca risalente all’anno Mille e i monumenti della Piazza della Libertà, tra i luoghi più famosi.

La piazza si distingue per Palazzo Ordelaffi, l’attuale municipio, la Cattedrale, la Torre dell’Orologio e la Colonna dell’Ospitalità. Quest’ultima racconta l’incredibile storia del giudice Guido De Luca che nel 1200 pose fine ai conflitti tra famiglie nobiliari locali, costruendo questa colonna con 12 anelli. Ad ogni anello corrispondeva una famiglia ed ogni pellegrino che giungeva a Bertinoro riceveva ospitalità dalla famiglia corrispondente all’anello a cui legava il suo bastone o il suo cavallo.

Purtroppo non siamo rimasti a cenare, anche se gli amici di questa storia mi hanno dato un motivo per tornare in questo borgo: Ustari Dla Benilde, quelle storiche osterie di paese con pochi ma ottimi piatti, tra cui le classiche tagliatelle al ragù.

La sera è stata ancora più inaspettata, chiacchierando, cenando con ottimo cibo e vino, davanti al tramonto, nel giardino di un’antica cascina tra le colline romagnole.

Le fonti citate in questo articolo:

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